I soldi fanno davvero la felicità? Secondo gli esperti sì, ma soltanto se vengono spesi così. Finalmente è stata fatta chiarezza.
Per lunghi anni si è discusso circa un concetto che ha sollevato molta curiosità. Partendo da una domanda assai frequente gli esperti hanno analizzato il comportamento di persone ricche, studiando altresì il loro umore. I professionisti hanno accertato che guadagnare di più rende sostanzialmente più felici ma soltanto a determinate condizioni. Innanzitutto per coloro che vivono una condizione di malessere psichico ed emotivo il denaro ha effetti benefici soltanto fino ad una determinata soglia che corrisponde ad un tetto massimo di €100.000 l’anno, dopo di che diventa del tutto insignificante.
I professionisti sono dunque giunti ad una conclusione condivisa largamente da gran parte degli scienziati. Il denaro è in grado di influire positivamente sulla vita delle persone soltanto se utilizzato per determinati scopi. Il primo consiste nella crescita personale e nell’autorealizzazione. Gli esperti hanno infatti compreso che possedere ingenti somme di denaro non influisce positivamente sull’umore e sul benessere psichico se queste non vengono spese per il miglioramento della propria vita.
Sta a significare che l’essere umano per sentirsi gratificato ed appagato necessita di compiere percorsi che comprovano il suo valore come individuo e nella società. Ecco perché coloro che usufruiscono delle proprie ricchezze per migliorare la propria vita risultano essere persone più appagate.
I soldi sono fonte di felicità? Si, ma solo se spesi così
Gli scienziati hanno scoperto che, il denaro rende più felici se -come detto poc’anzi – viene utilizzato per apportare un contributo sostanziale alla società. Essere individui evoluti spiritualmente, in pace con se stessi fa sì che sorga il desiderio di aiutare il prossimo. Mettere le proprie risorse a disposizione ad esempio di una comunità che ne abbia bisogno o impiegarli in progetti volti allo sviluppo della società è fonte di felicità.
I soldi danno dunque soddisfazione soltanto se vengono utilizzati da persone che sono evolute spiritualmente, che hanno fatto un profondo lavoro su se stesse e che hanno compreso che il benessere individuale deve essere messo a servizio degli altri. I soldi di per sé dunque non garantiscono un senso di soddisfazione, è l’impiego degli stessi che fa la differenza.
Del resto non deve stupire, l’essere umano è un animale sociale ed ha bisogno di collaborare e di sentirsi utile per il proprio cerchio di appartenenza. Nonostante infatti si viva in un periodo storico nel quale si professa l’importanza dell’io rispetto a noi, resta impresso nel DNA dell’uomo la spinta alla coesione e alla solidarietà.