Ennesima stangata per i lavoratori con un taglio degli stipendi che ovviamente andrà a pesare sul bilancio complessivo delle famiglie.
I lavoratori dovranno fare i conti con questa amara sorpresa a partire dalla prossima busta paga. Questo perché, agendo il datore di lavoro come sostituto d’imposta, tutte le variazioni da avere o dare, vengono riportate proprio in busta paga e quindi nello stipendio mensile.
La situazione è molto difficile e sta emergendo già adesso e verrà nuovamente indicata in busta paga con una differenza tra acconto e saldo che potrebbe portare a variazioni inaspettate dovute proprio all’ultima dichiarazione dei redditi presentata.
Il versamento dell’acconto Irpef viene fatto dal datore di lavoro che assume le veci del dipendente. Questo viene processato in una o due rate. Quando bisogna provvedere al secondo acconto quindi al saldo di tutto l’importo. Si procede sempre a novembre per prelevare quanto dovuto. Quindi lo stipendio netto si riduce perché ci sono più tasse da versare. Ciò dipende in parte dal debito che risulta dalla dichiarazione dei redditi del lavoratore ma anche da quanto è dovuto in generale, quindi in base alla tassazione di quel periodo.
Solitamente il secondo versamento implica una trattenuta dell’importo al 60%. Quindi sostanzialmente se un soggetto deve corrispondere come versamento delle tasse 500 euro e ha già dato un acconto del 40%, dovrà ancora saldare la restante parte con un credito di 300 euro. Questo importo viene scalato dallo stipendio di novembre. Laddove quanto dovuto sia inferiore a 257.52 euro viene scalato in una sola rata.
Questa situazione non è ovviamente facile perché se il netto dovuto è elevato. La riduzione può essere importante nello stipendio. Una delle ragioni è che spesso i dipendenti non hanno un’idea chiara di tutte quelle che sono le riduzioni a cui possono fare appello in presentazione del 730. In Italia c’è una scarsa conoscenza di ciò che viene detratto e quindi spesso questa misura non si applica. Oltre alle medicine e le spese mediche al 19% sono tantissime le voci da poter applicare. Si va infatti dalla spesa relativa al veterinario per il cane all’acquisto di prodotti per un soggetto con 104, alla palestra e attività sportiva dei bambini.
Molte di queste non vengono incluse perché talvolta le persone hanno conoscenza limitata e, soprattutto laddove svolgano la dichiarazione in maniera autonoma, non le inseriscono. Andare a dichiarare tutto è fondamentale perché consente di abbassare di molto quelle che sono le tasse dovute e quindi di non incorrere più in problematiche di questo tipo.
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